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domenica 24 maggio 2015

ROCCO CI TIENE IN SERIE D

Con una prodezza in rovesciata nei tempi supplementari e a tempo ormai scaduto Daniele Rocco ci regala la sperata salvezza. Una Triestina a tratti tesa e confusionaria, anche se la differenza di qualità oggi si è vista decisamente, perché il Dro a parte un palo clamoroso poco a fatto per pensare di restare in serie D. In più dopo l'espulsione di un giocatore di casa le cose sembravano messe al meglio, ma come spesso succede l'uomo in meno ha galvanizzato gli avversari tanto da raggiungere prima il pareggio e poi nel finale sfiorare la vittoria con un palo clamoroso.
La Triestina però non si è mai scomposta e con grande carattere nei tempi supplementari ha cercato con insistenza la vittoria. Quest'ultima arrivata poi con la prodezza di Rocco e suggellata con il gol in contropiede di Proia. 
Quindi tutto  è bene ciò che finisce bene, e domani a bocce ferme probabilmente ne sentiremo delle belle, ma noi Vg76 pensiamo sempre con la nostra testa senza farci condizionare da nessuno e se le promesse fatte poi sono mantenute....


HEYSEL UNA STRAGE ANNUNCIATA

HEYSEL, LA VERITÀ DI UNA STRAGE ANNUNCIATA

heysel

Il 29 maggio 1985 allo stadio Heysel di Bruxelles, prima della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, morirono 39 tifosi bianconeri. Morirono nel settore Z, schiacciati e soffocati dalla calca, sotto i colpi degli hooligans inglesi con l’evidente connivenza delle autorità e della polizia belghe, incapaci di prevedere e d’intervenire. In “Heysel, le verità di una strage annunciata”, Francesco Caremani, giornalista e juventino, ricostruisce quanto accaduto in quelle drammatiche ore di 30 anni fa, ma soprattutto quanto accadde dopo, nei lunghi anni del processo che ha portato alla condanna di una dozzina circa di hooligans del Liverpool, per pene dai 4 ai 5 anni di reclusione.

Anche l’Uefa è stata dichiarata colpevole e obbligata a pagare i risarcimenti (da un minimo di 14 a un massimo di 400 milioni di vecchie lire) in quanto ritenuta responsabile per aver fatto giocare una partita così importante come l’atto conclusivo della Coppa dei Campioni in un impianto fatiscente, dove la gestione dell’ordine pubblico e della sicurezza da parte delle autorità locali fu, come accennato, del tutto deficitaria e inadeguata.

Edito nel 2003 dalla casa editrice Bradipolibri, nelle ultime settimane è stato riproposto in libreria e ne è stata prodotta una versione in inglese. È l’unica opera ufficialmente riconosciuta dai parenti delle vittime dell’Heysel, cosa di cui Francesco Caremani va giustamente fiero, come ci ha ribadito di persona nel corso dell’intervista che ci ha concesso.

Qual è il tuo ricordo personale di quel giorno?

Avevo 15 anni e in realtà sarei dovuto essere anche io all’Heysel a incitare Platini e compagni. Non ci andai solo perché avevo un’insufficienza in latino e i miei non mi diedero il permesso. Così vidi la partita a casa di un mio amico. Lì l’anno prima avevamo visto la finale di Coppa delle Coppe che la Juve vinse con il Porto e quindi ci sembrava giusto non cambiare “sede”. Dell’incontro non ricordo assolutamente nulla, sebbene l’abbia visto. Rammento solo perfettamente che mia madre mi chiamò per dirmi che Roberto Lorentini, un nostro amico di famiglia, era ferito. In realtà era una bugia, perché il padre Otello, che era con lui, sapeva già della morte del figlio. Quando tornai a casa vidi delle persone che festeggiavano nel centro di Arezzo, la mia città. Ci rimasi molto male. Poi la mattina abbiamo scoperto la terribile verità sulla sorte del nostro amico. Roberto Lorentini era un medico e, nonostante si fosse salvato dopo la prima carica degli inglesi, ritornò indietro per soccorrere un bambino ferito, secondo alcune testimonianze Andrea Casula, la vittima più giovane di quella tragedia (aveva solo 11 anni, n.d.r.). Morì travolto da una seconda carica degli hooligans mentre era chinato a praticargli la respirazione artificiale.

Ci racconti un po’ la genesi del libro?

In realtà non avevo mai pensato di scrivere un libro sull’Heysel, sebbene conoscessi molto bene come ti ho detto Otello Lorentini, che poi è diventato il presidente dell’Associazione dei parenti delle vittime. Fu proprio lui a chiedermi di farlo. Fui colpito dalla luce nei suoi occhi, dalla sua voglia che si facesse finalmente chiarezza su come i familiari dei 39 tifosi morti quel maledetto 29 maggio fossero stati lasciati soli, dimenticati e soprattutto messi a tacere. Tanto per farti capire che cosa intendo, Otello in quegli anni è stato intervistato più dalle televisioni straniere che da quelle italiane, soprattutto nel decimo e nel ventesimo anniversario. Eppure lui è stato un testimone diretto di quanto accaduto nel settore Z e di quello che si è verificato dopo, in particolare durante il processo. Per questo io dico sempre che il mio è un libro di parte, la parte giusta.

Perché dici che i parenti delle vittime sono stati messi a tacere?

Perché era meglio non parlare di Heysel, era un argomento scomodo. La polemica tra il direttore della Gazzetta dello Sport, il compianto Candido Cannavò, e il presidente della Juventus sull’opportunità di restituire o meno la Coppa è esemplificativa. Per Boniperti quella coppa doveva rimanere nella bacheca del club. La posizione della Juve era che i giocatori non sapevano nulla di quanto accaduto nel settore Z prima di entrare in campo, eppure prima Stefano Tacconi nel 1995 e poi Paolo Rossi nel 2004 hanno fatto dichiarazioni che vanno in direzione contraria. Con l’avvento di Andrea Agnelli la società bianconera ha iniziato a fare qualcosa per ricordare l’Heysel. C’è una sezione sulla tragedia nel museo dello Stadium e nel 2010 è stata celebrata una messa in ricordo delle vittime. Anche il prossimo 29 maggio ci sarà una messa, ma credo che si dovrebbe fare molto di più.

Eppure le colpe di quanto accaduto non sono certo della Juventus…

Esatto, sono degli hooligans del Liverpool, delle autorità e della polizia belga e, non dimentichiamolo, dell’UEFA, come dimostrano le sentenze emesse dal tribunale di Bruxelles.

Chi ti ha aiutato di più a scrivere il libro?

Otello, che purtroppo dall’anno scorso non c’è più, è stato senza dubbio di un’importanza fondamentale, era il mio Omero che mi ha trascinato all’interno di quel dramma. Ma non vorrei dimenticare Daniel Vedovatto, avvocato italo-belga e all’epoca consulente dell’ambasciata italiana a Bruxelles, che nella causa si è battuto contro principi del foro assoldati dal governo belga, dall’Uefa e dagli hooligans inglesi e che mi ha dato una grossa mano per redigere l’appendice del libro dedicata agli atti processuali. Vedovatto è convinto che, visti i mezzi a disposizione all’epoca e nonostante precedenti giurisprudenziali non favorevoli, giustizia sia stata.

Che cosa stai facendo in queste settimane che precedono l’anniversario?

Molte presentazioni del libro un po’ in tutta Italia; in particolare, nella settimana dell’anniversario, in varie località del Piemonte ne ho anche 3–4 al giorno! Nelle scuole superiori incontro ragazzi che nel 1985 non erano nemmeno nati. È importante spiegare loro che cosa ha voluto dire quella tragedia e anche che cosa voglia dire andare allo stadio, vivere il momento della partita nella maniera più giusta e corretta possibile. Questa esperienza mi sta arricchendo molto e sono molto rincuorato dalla reazione dei ragazzi. In una scuola di Bologna hanno apprezzato così tanto l’incontro che mi hanno chiesto di tornare nel giro di un mese.

Come vivono il ricordo i tifosi della Juve?

In maniera non del tutto omogenea. Tanti ultrà criticano il gesto di aver alzato la coppa. C’è un gruppo che si chiama Nucleo1985 proprio in memoria dell’Heysel. Però altri la pensano in maniera differente e purtroppo spesso ci sono polemiche che io ritengo a dir poco sterili, come quando la rinata Associazione dei parenti delle vittime ha chiesto di ritirare (simbolicamente) la maglia numero 39 della Nazionale e tanti juventini hanno criticato questa iniziativa.

Quale lezione ha tratto il mondo del calcio in generale e il calcio italiano in particolare dalla tragedia dell’Heysel?

Il calcio italiano non ha imparato nulla. Nei nostri stadi si è continuato a morire e nemmeno le norme emergenziali hanno risolto un granché. La mancata memoria di quell’evento così luttuoso è la cartina di tornasole di un movimento malato, dove non c’è cultura sportiva, tutto è subordinato alle vittorie e le società continuano a essere ricattate dalla parte negativa del mondo ultrà, i «fucking idiot» per intendersi. Nonostante la richiesta di una memoria condivisa da parte dei parenti, in un’Italia spaccata tra antijuventini e juventini i cori a dileggio dei morti dell’Heysel ci sono sempre stati. Ci hanno messo 29 anni prima di sanzionare gli ultrà della Fiorentina che li facevano (cioè la società, n.d.r.), tanto per farti un esempio.

Invece in Inghilterra le cose sono cambiate…

Sì, è vero, ma non dopo l’Heysel. C’è voluta un’altra tragedia, quella dell’Hillsborough, quando 96 tifosi del Liverpool morirono schiacciati in una curva dello stadio dello Sheffield Wednesday, per far sì che anche loro imparassero la lezione.

venerdì 22 maggio 2015

L'ULTIMA SFIDA

Orbene il tempo stringe, ci si prepara a quest'ultima partita del dentro o fuori in quasi totale oscurantismo, poiché la squadra veleggia distante da Trieste e le notizie giungono ovattate e da prendere con le molle.
Triste finale di stagione per l' Unione Triestina 2012 ( ormai si può chiamarla solo così visto che con Lunedì l'amata alabarda le verrà strappata dal petto), condannata a vincere in quel di Dro, paesuccolo montano di 600 anime, con bei paesaggi e  variegate  grappe per i triestini che vorranno cimentarsi ancora una volta a seguire la "Pontrellina"in questa ultima sfida finale.
Tristezza ripeto perché memori delle sfide del passato ,oltretutto non sempre fortunate per l'Alabarda che spesso ha dovuto mangiare l'erba amara della sconfitta. Parma, San Donà ,Cittadella, Spezia e Padova, le tappe più amare di un cammino sempre in salita in questo ultimo ventennio. Tralasciando la magica annata di Lucca ci tocca dire che gli spareggi di qualsivoglia serie non hanno mai portato bene all'Unione, tocchiamo ferro quanto volete ,ma in questa stagione le cose sono ancora andate peggio.
Arriviamo a questi Playout  da quart'ultimi in classifica con un cammino in campionato decisamente pessimo, basti pensare che la squadra ha collezionato più punti fuori casa che tra le mura del Rocco.
L'unica nota positiva è appunto questa, la Triestina fuori casa perde poco, ma purtroppo ha vinto anche poco ,abbonata ad una pareggite acuta da prima in classifica. La palla però resta tonda e il timone della nave ritornato nel frattempo in mano al Comandante  impavido Pino Ferazzoli fa ben sperare in una partita gagliarda e col pugnale in bocca, cosa essenziale per conservare la serie D;
Quindi vincere a tutti i costi e non pensare ad altro, del domani ci sarà tempo e modo di discutere dal giorno dopo...La terra ferma è ancora lontana e la tempesta infuria...


lunedì 18 maggio 2015

L'ULTIMA RESA

Comunque vada con la sfida salvezza di Domenica 24 Maggio in quel di DRO finirà anche il breve viaggio dell'Alabarda in questa stagione. Il comunicato della Curva Furlan e CCTC non lascia adito a nessun dubbio: dal giorno dopo il marchio rosso alabardato verrá strappato dal petto della società di Pontrelli e soci. Se sarà un bene o un male lo scopriremo dopo, quando i primi cruciali nodi verranno al pettine.
Tentiamo brevemente e nella maniera più imparziale di fare il punto della situazione senza farci prendere dai vari isterismi e prese di posizione che si leggono in ogni dove. 
Innanzi tutto in questi giorni ci sono delle scadenze importanti che la società romana dovrà ottemperare per non perdere la già precaria credibilità dovuta ad oneri e doveri che a detta di diversi addetti ai lavori non sono ancora stati concretamente affrontati. A parte questo scoglio non di poco conto ricordiamo a tutti che la squadra sta preparando la sfida di sabato lontana 300 km dalla città e non in condizioni serene anche a causa  delle notizie poco confortanti che tutti noi ben conosciamo.
Di certo chi ha dato quattro calci seri a un pallone sa benissimo quanto sia importante la serenità d'animo in queste partite dentro o fuori , ed è per questo che personalmente eventuali comunicati io li avrei fatti il giorno dopo la partita. Oltretutto se proprio si voleva toglierlo sto benedetto marchio si poteva eventualmente farlo un poco prima..
Ma vediamo quindi gli scenari che potranno presumibilmente verificarsi lunedì dopo lo spareggio.
La Triestina vince. Pontrelli raggiunge l'obiettivo minimo dichiarato ad inizio stagione e nel frattempo porta al Sindaco le carte comprovanti che il debito è notevolmente diminuito, presentando anche la figura triestina che lo appoggerebbe per il rafforzamento della squadra. 
La Triestina perde e retrocede in Eccellenza. 1. Prontrelli  fallisce l'obiettivo e comincia a trattare per vendere la squadra .2 . Pontrelli non vende e prepara il piano B per ritornare subito nei Dilettanti. 
In tutti i casi sarà senza marchio e  quindi la tifoseria organizzata resta senza squadra. 
La salvezza sul campo sarebbe quindi inutile e anzi in caso di vittoria potrebbe portare delle fratture anche all'interno degli stessi tifosi . Bisogna anche dire che al Rocco una parte della tribuna non era molto favorevole alla contestazione e la domanda che tutti si facevano era che senza i romani molto probabilmente non ci sarebbe stata nemmeno una squadra, e sicuramente molti di loro non hanno di certo cambiato idea.
Alla fine di tutto questo bel ragionamento quello che ci resta di sicuro è che domenica  sera avremo il  verdetto definitivo che è quello del campo. Comunque sia da quel verdetto bisognerà tentare di ripartire e se proprio vogliamo restare nel fantacalcio si potrebbe delineare anche una probabilità  che il prossimo anno  a Trieste  potremmo avere due squadre con il nome quasi simile...






venerdì 15 maggio 2015

TIFO GASATO PER IL RIVER...

Giovedì 14 maggio, durante la partita di ritorno dei quarti di finale di coppa Libertadores tra River Plate e Boca Juniors, i tifosi del Boca hanno attaccato i giocatori del River Plate con una sostanza urticantementre questi rientravano in campo dagli spogliatoi per cominciare il secondo tempo. La partita, che si giocava nel famoso stadio “La Bombonera” di Buenos Aires, è stata sospesa dall’arbitro dopo l’attacco – dopo lunghe discussioni e trattative anche col Conmebol, l’ente che governa il calcio sudamericano – e la vittoria successivamente assegnata al River Plate a tavolino.

Cosa sia successo non è ancora chiarissimo: sembra che alcuni tifosi del Boca siano riusciti a superare le recinzioni di sicurezza del campo e a diffondere del gas urticante nel tunnel – forse grazie a una bomba artigianale – che porta dagli spogliatoi dello stadio al campo di gioco. Almeno sei giocatori del River Plate sono stati coinvolti nell’attacco, tre in modo abbastanza serio: secondo il medico del River Plate alcuni giocatori hanno subito ustioni di primo grado. Il Boca Juniors e il River Plate sono due squadre di Buenos Aires, tradizionalmente molto forti e molto rivali tra loro.

giovedì 14 maggio 2015

GRAZIE TRIESTE!!!!

Questa volta Trieste non c'è la fatta. Cade in gara 5 in quel di Brescia e chiude quest'annata indimenticabile. Un anno da incorniciare per il grande risultato finale per una squadra data per spacciata ad inizio stagione dagli addetti ai lavori.
Un gruppo fantastico capace di salvarsi in anticipo è partita dopo partita avvicinarsi ai playoff per poi centrarli tra la sorpresa di tutti meno che dei tifosi triestini che ci hanno sempre creduto.
Una squadra unita composta prevalentemente da prodotti locali che hanno riportato a Trieste il grande pubblico arrivando nell'ultima partita di playoff a 6500 anime, roba da Coppa Campioni o finale scudetto...
Dire adesso che la città si merita una grandissima squadra ed un grosso sponsor sembra  quasi un eufemismo , ma non si può pensare il prossimo anno di ricominciare tutto d'accapo, chi può intervenire economicamente intervenga per non dilapidare la marea umana vista domenica pomeriggio.
Per il resto non finiremo mai di ringraziare questi ragazzi che ci hanno ridato grandi emozioni portando alto il nome della città in tutta Italia.
Quindi GRAZIE TRIESTE!! Con tutto il cuore dai tuoi vecchi tifosi della curva di Chiarbola

BRIGATE NEROVERDI


mercoledì 13 maggio 2015

ALTRO COLPO DI SCENA: TORNA FERAZZOLI

Altro colpo a sorpresa dal cilindro del vulcanico presidente alabardato, che richiama per l'importante sfida salvezza contro il Dro il tecnico Pino Ferazzoli. 
Tutto questo per tentare un'ennesima virata per riportare la nave alabardata in acque tranquille.
Sicuramente con la pochezza dimostrata da Gagliardi nel gestire spogliatoio squadra e risultati ci sembra la scelta più giusta, anche perché questa è proprio l'ultima spiaggia per tenersi stretta questa serie D. Speriamo bene quindi.
Nel frattempo in una riunione dei Triestina Club ( quelli presenti) si è deciso all'unanimità di togliere il marchio alla società di Pontrelli il giorno dopo della finale Playout ,e cioè dal 25 maggio.
Non commentiamo ricordando che dirameremo un comunicato ufficiale dopo lo spareggio salvezza.

domenica 10 maggio 2015

UNA GRANDE TRIESTE ASFALTA BRESCIA E LA PORTA A GARA 5

Strepitosa Trieste che asfalta la Leonessa e la porta alla bella di mercoledì a Brescia. 
Gara perfetta dei nostri muloni che costruiscono la vittoria già a metà gara con dieci punti di vantaggio. Massimo scarto di Trieste nel terzo quarto con 17 punti di margine con gli americani sugli scudi e un superlativo Tonut. Brescia sembra stordita è incapace di reagire. Nell'ultimo quarto Trieste controlla, calando solo nel finale e a tre minuti dalla fine Brescia con un colpo di coda si porta a - 7. 
Ovazione nel finale del numerosissimo pubblico presente, ora chi può segua la squadra a Brescia perché i nostri ragazzi lo meritano .. FORZA TRIESTE!!!!

venerdì 8 maggio 2015

GRANDISSIMA TRIESTE BATTE BRESCIA E RIAPRE I GIOCHI!!!!

A fil di sirena Tonno risolve la partita con una bomba da tre. Trieste risorge grazie al suo grande cuore, sospinto da un pubblico impazzito che la trascina alla bella di domenica.
FORZA TRIESTE!!!!


 

giovedì 7 maggio 2015

TRIESTINA ULTIMA SPIAGGIA: RITIRO A MARINA DI RAVENNA

La Curva dirama un comunicato con foto ( vedi sotto)ed invita  tutti a Legnago per l'ultimo appello. I giovani della Furlan da sempre con la squadra nel bene o nel male ,ciò nonostante aleggi la contestazione alla presidenza, spesso estesa anche ai giocatori,come è successo molto di frequente durante la stagione.
La Vecchia Guardia 1976 dal proprio punto di vista ha mantenuto sempre la sua linea di condotta, ha vigilato su quello che fosse giusto o sbagliato,sempre dettato dalla  saggezza degli anni è sempre in conservazione del glorioso passato.Ci siamo un po' defilati in questo finale di stagione perché alcune cose sinceramente non le abbiamo capite, contando di spiegarle quanto prima con un comunicato nostro che spero possiate e vogliate leggere.
Tornando alle faccende che accadono sul rettangolo verde, ci sembra di poter dire che i risultati  di questa disgraziata annata sono evidenti a tutti, ed i numeri impietosi parlano da soli.
Al momento ad una giornata dalla fine ,questa squadra con al petto l'Alabarda( non si sa per quanto tempo ancora) occupa il quartultimo posto in classifica e ha collezionato 5 vittorie totali, tre delle quali risicatissime con l'ultima in classifica ormai fallita da un pezzo e la penultima, tutte già retrocesse.
Onestamente per quello visto quest'anno ci sembra che la retrocessione sarebbe meritata , sia per il gioco espresso e per la povertà tecnica; salviamo solo una fase centrale del girone di ritorno dove la squadra agli ordini di Ferazzoli ,ora esonerato da un mese inspiegabilmente ,aveva accennato segni di ripresa condito anche da un gioco discreto e dalla verve di Daniele Rocco autore di 11 reti in 10 partite.
Ultima spiaggia  quindi ,condita da un ritiro prolungato di tre giorni a Marina di Ravenna ,per trovare almeno quel minimo di concentrazione nel tentativo di vincere l'ultimo incontro che garantirebbe ,senza far troppi calcoli complicati ,il probabile spareggio salvezza in quel di Dro. Con un pareggio o una sconfitta a Legnago si aprirebbero molto probabilmente direttamente le porte del Campionato di Eccellenza,incrociando le dita e toccando tutti insieme il ferro che troviamo, perché quest'ultima soluzione finale  sarebbe come raschiare il fondo del barile; anche se pensandoci bene , tornare nel l'inferno dei veri dilettanti potrebbe  voler dire l'inizio di un nuovo ciclo..e considerando  il fatto che è anni che lo diciamo..ma quante  volte siamo caduti senza mai rialzarsi ??? Speriamo che questa sia l'ultima volta, e che uno spiraglio di luce torni presto ad illuminare la nostra gloriosa Alabarda arrugginita...



martedì 5 maggio 2015

GARA DUE: TRIESTE AFFONDATA DAGLI ARBITRI

Grande cuore di Trieste sempre avanti in gara due a Brescia, ma inevitabilmente affondata da discutibili decisioni arbitrali che portano la Centrale Latte sul due a zero. Dalmasson non si presenta in sala stampa per protesta. 
Sempre avanti i nostri muloni , e in vantaggio fino a nove secondi dalla fine, condannati dagli arbitri e da un tiro da tre negli ultimi secondi. Ma non è finita! Venerdì sera gara tre per vincere e far paura alla titolata Brescia!!! TUTTI AL PALAZZO!!!



lunedì 4 maggio 2015

GARA 1 A BRESCIA MA TRIESTE È ANCORA VIVA...

Le rondinelle ci battono in gara 1 ma non ci fanno a pezzi, anzi..Trieste andata sotto anche di sedici punti reagisce alla grande portandosi fino a un meno uno che la dice lunga sulla reazione triestina. Peccato ancora una volta far notare l'assenza di punti di Tonno che continua a giocare al disotto delle sue possibilità . Alla fine i punti di differenza  sono solo otto, e resta un po di rammarico per non aver sfruttato alcune situazioni favorevoli nel corso dell'incontro. Martedì sera gara 2 , poi venerdì ci si prepara a riempire il PALARUBINI per quella che potrebbe essere la partita decisiva, per chiudere o per riaprire i giochi. 


sabato 2 maggio 2015

UN ESEMPIO DI COME SI FA': CARPI IN SERIE A

Un esempio di come in 8 anni con una gestione seria, vivaio, programmazione oculata e anche perché no con un paio di imprenditori che scuciono la grana si possa raggiungere quel sogno chiamato serie A. Da noi pura utopia se si pensa che Trieste non ha la massima serie dai lontanissimi anni 60. Bravi e onore a questi ragazzi capaci di tutto questo, unica pecca non hanno lo stadio, quello che abbiamo noi con una squadra terzultima in serie D. 

venerdì 1 maggio 2015

TRIESTE AI QUARTI TRASCINATA DA OLTRE 5000 TIFOSI

Trieste agguanta il sogno dei quarti. Batte Ferrara e si accinge ad affrontare la rivale del passato Brescia. Sospinta da un meraviglioso pubblico la compagine di Dalmasson piega l'indomita squadra ferrarese, che fino a metà gara impensierisce i triestini con una attenta difesa costringendo Trieste a forzature nel tiro. A metà gara infatti Ferrara è avanti di due lunghezze facendo tornare nella mente dei tifosi la gara 1 persa malamente grazie ai troppi errori in attacco.
Nel terzo quarto però assistiamo ad un'altra partita, sospinta da un grande Grayson Trieste prende ben presto il largo ,nonostante Tonut non sia in serata e grazie anche al prematuri cinque falli di un paio di ospiti si può gioire ben presto prima del
 suono assordante della sirena finale.
Grande coreografia del pubblico e grande presenza della VG76 che espone un striscione che inneggia al passato e al futuro, nel terzo anello sventola l'antica reliquia del 75.
Ora più che mai tutti presenti alla prossima sfida per sostenere questi ragazzi orgoglio della città!!!
FORZA TRIESTE!!!!