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mercoledì 22 luglio 2015

C'ERA UNA VOLTA IL GIUOCO DEL CALCIO

C'era una volta un bellissimo GIUOCO.Si chiamava Soccer, Pelota , per noi Calcio. Si giocava in undici contro undici e più precisamente la domenica pomeriggio sempre alla stessa ora e si finiva pure ( tranne a Napoli che cominciava un po' dopo le altre) .
I tifosi erano sempre accalcati e tutti in piedi  vicini vicini e non c'erano ne steward ne righe gialle che portavano via posti. C'era appena lo spazio sufficiente per fumare in testa al tifoso d'avanti e per aprire un fumogeno anche quello sempre in testa. Chi voleva sedersi veniva emarginato e in caso di gol moriva schiacciato da tutti gli altri. Era obbligatorio munirsi di sciarpa o fazzoletto per difendersi dalle nebbie colorate dopo che le squadre entravano in campo, altrimenti non avrebbe respirato più aria sana per il resto dei suoi giorni. Era d'obbligo la lanciarazzi,e  chi non l'aveva era un idiota e declassato a piegare gli striscioni e le bandiere per il resto della sua vita.C'erano tanti bellissimi cori a favore, tantissimi contro e diretti esclusivamente alle mamme della tifoseria avversaria,se non saltavi poi eri considerato un traditore della patria ed un possibile nemico. Per suonare il rullante dovevi aver fatto un corso di musica e se non battevi a tempo c'era sempre qualcuno poi che batteva te.
Insomma, andare allo stadio era proprio uno spasso e la sera ,dopo una lunga domenica di sport ,ti fischiavano ancora le orecchie e ti addormentavi con il sorriso sulle labbra e una faccia da ebete felice.
Questo era il calcio che non c'è più e di cui ora sentiamo tanto la mancanza; come un vecchio amico che se n'è andato piano piano senza neanche sbattere la porta. 
Alla fine speriamo sempre che sia solo un brutto sogno e che magari prima o poi ci risvegliamo  e che ritorni quell'Alabarda Spaziale che Mazinga Zeta roteava sopra le nostre  teste dopo ogni vittoria...







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