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venerdì 26 dicembre 2014

UNA STORIA DI COMBATTENTI

Il dramma di Vincenzo Cosco, l’allenatore molisano della Torres (serie C): una lettera aperta per annunciare il momentaneo ritiro dal calcio. “Il cancro è tornato, sono ai tempi supplementari. Dovrò segnare ancora una volta il gol della vittoria”

Vincenzo Cosco

Vincenzo Cosco

Il dramma di Vincenzo Cosco, l’allenatore di Santa Croce di Magliano, attualmente alla guida della Torres nel girone A di serie C ed ex trainer, in Molise, del Campobasso, del Termoli, del Bojano, dell’Isernia e della Turris, dopo aver vinto la battaglia contro la malattia del secolo 19 anni fa, ora si ritrova nuovamente a dover combattere per vincere il suo campionato più importante. All’indomani della vittoria della ‘sua’ Torres contro la Cremonese allenata dall’ex Torino, Giampaolo, la diagnosi, che costringerà l’allenatore molisano a un periodo di riposo, per le cure del caso.

Vincenzo Cosco ha voluto salutare gli amici, tutti i tifosi delle squadre che ha allenato e gli appassionati di calcio con una lettera aperta, molto toccante e commovente, che riportiamo integralmente.

“Cari amici, cari sportivi, cari tifosi della Torres,

è con un mix di sentimenti che vi scrivo: emozione in primis, ma anche col nodo in gola e, al contempo, con spirito battagliero, quello che mi ha sempre contraddistinto nel mondo del calcio. Quel carattere che mi ha permesso di partire dal mio piccolo paese, Santa Croce di Magliano, arrivando ad allenare fino in serie C.

Sono costretto a salutare il calcio e la Torres, ma spero che sia solo un arrivederci. Anzi, sono convinto che il mio saluto sarà solo un temporaneo allontanamento dallo sport che, insieme alla mia famiglia, è stato il mio mondo per quaranta anni.

La mia vita, alla Vigilia del Natale 2014, è cambiata in due ore, così come cambiò in un giorno di quel lontano 1996. Il cancro, sconfitto e annientato 18 anni fa, è tornato a invadere il mio corpo, in maniera più violenta. E, così, oggi per me inizia la ‘partita di ritorno’ contro il male del secolo. All’andata, per dirla nel gergo calcistico, ho vinto, ho trionfato: combattei, anche grazie al supporto della mia famiglia e dei miei amici più stretti, come un leone indomito ed ebbi la meglio.

Il cancro, oggi, ha fatto gol e io sono costretto ai tempi supplementari: una partita nella quale il pareggio non esiste. Sono costretto a vincere: devo farlo per tutta la mia famiglia, per mia moglie Silvana, per i miei piccoli, ma già maturi, figli, Gaia e Luigi, ma anche perché io ho sempre sostenuto che i sogni aiutano a vivere. Non posso far altro, dunque, oggi come non mai, che andare avanti sognando, per continuare a vivere e, quindi, restare vicino alla mia famiglia e ai miei cari, oltre che per riprendere quel sogno chiamato ‘calcio’.

Per far ciò dovrò battere ancora una volta il cancro:la fede, così come 19 anni fa, sarà la mia guida, insieme con l’affetto della mia famiglia e dei miei amici più stretti: vedere che chi mi sta più vicino ha macinato chilometri per raggiungermi a casa appena qualche ora dopo la drammatica diagnosi, mi ha riempito l’animo di quella necessaria e indispensabile voglia di combattere.

Inizia la mia partita più importante: quella contro il destino, atto secondo. Credo nel fato e sono convinto che chi è sopra di noi mi ha messo nuovamente alla prova.

Riparto dal secondo tempo di Torres-Cremonese: la mia squadra, sotto di due reti, è riuscita a imporsi per 3-2. Dalla panchina ho combattuto insieme ai ragazzi, senza sapere che dentro di me il male già covava da tempo. Il secondo tempo della mia ultima partita ufficiale sarà il leit-motiv dei miei prossimi mesi: servirà una prova di carattere, forza e orgoglio per sconfiggere il nemico che ha invaso il mio corpo, la mia corazza, quella che mi ha difeso nei momenti più difficili e grazie alla quale mi sono tolto delle grandi e belle soddisfazioni nel fantastico mondo del calcio.

La mia speranza è quella di tornare, quanto prima, su un prato verde, per riprendere a sognare con undici guerrieri pronti a dare tutto per una maglia, per i propri tifosi e per quel sogno che si coltiva sin da bambini.

Ringrazio il mio medico, Michele Iantomasi, colui che ha capito al volo, dai miei sintomi prima ancora di effettuare gli accertamenti, che il mio dolore era qualcosa in più di un semplice malanno passeggero. Ringrazio la Neuromed e il suo presidente (mio amico) Mario Pietracupa: ho trovato una disponibilità sia della struttura sia del suo vertice che, difficilmente, si riscontrano altrove. E approfitto per ringraziare la vicinanza di colui che è stato uno dei miei primi presidenti, diventato poi un pilastro per la mia vita e di quella della mia famiglia, Luigi Perrella. Non posso nemmeno fare a meno di ringraziare anche i vertici del mio attuale club, la Torres: il presidente Domenico Capitani, l’amministratore delegato Manolo Patalano e il direttore generale Enzo Nucifora mi hanno dimostrato un affetto in questi ultimi giorni che, forse, nel mondo del calcio non mi sarei mai aspettato. Il patron Capitani è la dimostrazione che non tutto il calcio è malato e che anche in questo mondo c’è spazio per i sentimenti, che vanno oltre i risultati e l’impegno economico. E un grazie anche all’amico-confidente Giuseppe Formato: lui mi ha detto che anche questa volta ‘l’Architetto’, ‘Colui che tutto move’, aggiusterà tutto. E così sarà. Ne sono certo. Datemi qualche mese: spero di tornare nuovamente in panchina nelle vesti di quel ‘leone indomito’ che è in me. Ciao a tutti, arrivederci”.

giovedì 25 dicembre 2014

BUON NATALE ALLA VG76

Buon Natale a tutti voi vecchi Leoni del 76, quando la nostra Unione incuteva timore dappertutto con il suo onore ed il suo grande seguito , e sopratutto con la sua grande Curva Nord.
Noi siamo e saremo per sempre gli Ultras Trieste 1976 - Curva Nord P. Grezar


domenica 21 dicembre 2014

ENNESIMA E BRUCIANTE SCONFITTA

Siamo alle solite. Sconfitta evitabile se nel finale di partita Piscopo non avesse sprecato il pallone su calcio di rigore contro il palo.La domanda sorge spontanea: Perché ha tirato lui? Ma domenica scorsa Rocco non aveva segnato su rigore? Chi tira i rigori li decide l'allenatore o tirano i dadi per decidere chi lo batte?? Non ci capacitiamo come si possa perdere per una decisione così importante, oltretutto con la posizione disperata che abbiamo in classifica questi punti persi potrebbero costare la salvezza.
A parte questo episodio finale, la Triestina nel primo tempo ha fatto capire se ce ne fosse ancora bisogno ,perché è in fondo alla classifica. Una squadra che deve salvarsi non può giocare in questa maniera, e poi questo Antonelli centrale difensivo è veramente imbarazzante.
Comunque sia domenica prossima partita da vincere a tutti costi per tenere accese le speranze e girare almeno a 13 punti, senza pensare a quel Padova capolista che ci guarda da lassù..( dovremmo essere con loro) 
Amen e Buon Natale dalla Vecchia Guardia

martedì 16 dicembre 2014

SALDATE LE PENDENZE DALLA SOCIETÀ ALABARDATA

La Triestina salda i conti con gli ex giocatori

Unione Triestina comunica con soddisfazione di aver adempiuto al pagamento delle somme dovute ai calciatori rivoltisi alla Commissione Accordi Economici della Lega Nazionale Dilettanti: Luca Monti, Antonio Stentardo, Fabrizio Pratolino, Simone Del Mestre, Nicola Pimazzoni, Matteo Cipracca, Alberto Cadorin, Massimiliano Sessolo e Tommaso Bertoni.

Inoltre la società informa di aver liquidato le pendenze in essere con altri due giocatori militanti in maglia alabardata nella stagione sportiva 2013/14: Massimo Bussi e Federico Zetto.

Conseguentemente verranno inviate le liberatorie alla LND al fine di formalizzare l’avvenuto pagamento entro i termini previsti ed evitare così il rischio di eventuali punti di penalizzazione in classifica per la compagine di mister Ferazzoli.

“Come promesso abbiamo saldato la situazione debitoria con i giocatori della precedente stagione – commenta il Presidente Marco Pontrelli -. Dopo aver mantenuto ancora una volta la parola data, auspico una maggior serenità e compattezza intorno all’ambiente alabardato da parte di tutti. Nei prossimi giorni cercheremo di dare seguito a questo successo dietro la scrivania concentrando le nostre energie sul campo di gioco, dove siamo attesi da un’importante sfida salvezza a Fontanafredda”. 

- See more at: http://www.unionetriestina2012.com/inside.php?page=6&dett=856&cat=4#.dpuf

domenica 14 dicembre 2014

LE FOTO DELLA MEMORIA

Continuiamo la carrellata di immagine storiche con questa bellissima immagine della curva laziale firmata anno 83-84


VITTORIA SOFFERTA MA MERITATA

Finalmente forse nella partita più importante della stagione, arrivano i sudatissimi e meritati tre punti che ci consentono di centrare la prima vittoria in campionato, ma sopratutto rilanciano le ambizioni di salvezza della Triestina.
Un primo tempo abulico e pauroso aveva 
Illuso la squadra di casa di poter fare punti contro di noi dopo aver trovato il vantaggio al 31 esimo del primo tempo.
Nella seconda frazione , grazie anche all'innesto del croato, la Triestina si sveglia dal suo lungo letargo, colpisce quasi subito con un grande gol del nuovo centrocampista Bedin e poi colleziona almeno sette palle gol schiacciando il Mori nella sua metà campo.
Il vantaggio quindi arriva inevitabilmente grazie ad un'incursione di Rocco che viene atterrato all'interno dell'area. Rigore netto che lo stesso bomber giuliano si incarica di battere. Gol ed esultanza massimale visto che la vittoria arriva a fil di sirena! 
Domenica altra trasferta a Fontanafredda ma con tutt'altro spirito ...

MORI SANTO STEFANO-UNIONE TRIESTINA 1-2

MARCATORI: 31’pt Deimichei, 9’st Bedin, 46’st Rocco (rig.)

MORI SANTO STEFANO: Poli,Pozza, Pruenster, Concli, Cristoletti, Sceffer, Deimichei, Bonilla (21’st Manica), Calliari (21’st Tranquillini), Tisi (32’st Benedetti), Dossi I.. A disposizione: Rossatti, Cunego, Volani, Dossi A., Meneghelli, Scevola. Allenatore: Modena

UNIONE TRIESTINA: Zucca, Ventura, Celli, Bedin, Giannetti, Antonelli, Pontrelli (47’st Nuzzi), Arvia, Gusella, Proia (1’st Milicevic), Rocco (47’st Piscopo). A disposizione: Bonin, Cociani, Spadari, Sittaro, Aquilani. Allenatore: Ferazzoli.

ARBITRO: Lorenzo Gentile di Seregno. Assistenti: Andrea Vayr (Collegno) e Francesco Biava (Vercelli).

NOTE: Ammoniti: Sceffer, Ventura, Pozza, Bedin. Espulso Manica a partita conclusa. Recupero 0’ e 4’.


LE FOTO STORICHE DELLA MEMORIA

Abbiamo il piacere di ospitare le foto gentilmente pubblicate nel nuovo sito di FB gestito tra l'altro dal caro amico Biancoceleste Giorgio Acerbis. Oggi apriamo la carrellata di immagini con una splendida foto del 1976, anno di nascita degli Ultras Trieste. Rappresenta l'esultanza di Paolino Pulici del Toro  dopo la vincita del tricolore .


mercoledì 10 dicembre 2014

L'INVINCIBILE ARMADA..

Come non parlare del Real Madrid nel piattume di gioco e campionati nostrani? Impossibile non farlo, le "camisete blanche" ci stanno deliziando con il loro gioco brillante e i loro gol.
Il nostro indimenticato Carletto Ancellotti è stato capace di creare un giocattolo che sfiora la perfezione,anche se ovviamente i nomi che ha a disposizione sono di prima scelta. La panchina del Real in Italia formerebbe una squadra che si piazzerebbe senza ombra di dubbio nei primi tre posti.
Onore quindi da parte nostra a questa Invincibile ARMADA che andando avanti di questo passo batterà tutti i record possibil.

ECCO GLI ULTIMI RISULTATI DELLA GRANDISSIMA SQUADRA MADRILENA:


29 ott - Coppa del Re - Round of 32
Cornellá

1 - 4

Real Madrid
01 nov - Liga BBVA
Granada

0 - 4

Real Madrid
04 nov - Champions League - Group Stage
Real Madrid

1 - 0

Liverpool
08 nov - Liga BBVA
Real Madrid

5 - 1

Rayo Vallecano
22 nov - Liga BBVA
Eibar

0 - 4

Real Madrid
26 nov - Champions League - Group Stage
Basilea

0 - 1

Real Madrid
29 nov - Liga BBVA
Málaga

1 - 2

Real Madrid
02 dic - Coppa del Re - Round of 32
Real Madrid

5 - 0

Cornellá
06 dic - Liga BBVA
Real Madrid

3 - 0

Celta Vigo
09 dic - Champions League - Group Stage
Real Madrid

4 - 0

Ludogorets


giovedì 4 dicembre 2014

ECCO COME FUNZIONA IL CALCIO DI OGGI NELLE SERIE INFERIORI..

Interessantissimo articolo di un intervista ad un calciatore "navigato" che la racconta giusta di come ormai funzionano le cose nel calcio delle serie inferiori..Da leggere e meditare...


L'ex Monza Campisi: "Lascio il calcio. Per restare in Lega Pro bisogna prostituirsi..."

Foto

"So di essere scomodo. Ma per la seconda volta mi è passata la voglia di giocare a calcio. Non devo più niente a nessuno". Questa è la storia di una passione macchiata. Questa è la storia di Luisito Campisi. "Tutto ha inizio quando lascio l'Italia dopo otto anni di professionismo, nel 2012. Rescindo con il Verona e tento la carta estera: passo per Stati Uniti, Romania e Grecia. Quando torno nel mio paese, tutto è cambiato". Il presidente della LegaPro Mario Macalli, ha introdotto la regola dei giovani: "Una mossa ridicola. Crea una classe di giocatori "usa e getta" catapultata in una realtà sopra le loro aspettative. Questo li porta ad abbandonare gli studi per dedicarsi solo al pallone, ma per cosa? Le società li utilizzano solo per convenienza: con i contributi della Federazione ci pagano metà squadra". Ma cosa rimane? "Quando si ritrovano "over" a soli 23 anni, si rendono conto di aver solo perso tempo. I dati dicono che solo il 5% fa strada". Luisito Campisi non è uno di questi:"Grazie alla mia famiglia ho sviluppato una certa cultura del lavoro, oggi come oggi ho due società, l'Mpcd (pulizia, sanificazione e petrolio) e KyMoney Team (reclutamento e formazione imprenditoriale), che mi hanno sempre permesso di non toccare il fondo, anzi". Ma Campisi vuole giocare: "A quel punto, le possibilità per un giocatore sono due: prostituirsi, accettando di giocare per poco più di mille euro al mese, o scendere nei dilettanti".

Dilettantismo? "Inutile negarlo, nei dilettanti ti offrono più soldi, e molti accettano di scendere di categoria". I pagamenti in contanti fanno la differenza: "Ma ti serve solo per la vita di tutti i giorni. Con quei soldi non puoi fare un mutuo per la casa, né un finanziamento per l'auto nuova". E poi, niente è certo, anzi: "Presupposti, promesse, ma tutto è legato alle prime tre o quattro partite. Se le cose vanno male, i rimborsi iniziano già a saltare". E l'Eccellenza non è il professionismo: "In Serie D ti riconoscono un minimo di 750 euro, legato al chilometraggio. In Eccellenza non c'è neanche questo. La Federazione dovrebbe capire che i tempi sono cambiati: se una società ti chiede 4/5 allenamenti settimanali, non si comporta come una professionista? Le fideiussioni dovrebbero esserci anche in queste categorie, e quanto meno anche un medico presente ad ogni allenamento". Ma le fideiussioni non ci sono: "A questo punto le storie sono tante, e diverse. I risultati non arrivano, la società smette di pagare, e i giocatori si ritrovano a dover giocare comunque, altrimenti non ottengono lo svincolo per il mercato di dicembre. In certi casi, c'è chi ha dovuto anche pagarsi il cartellino, mille o duemila euro, per essere libero". Che mondo è questo? "La maggior parte dei giocatori che conosco avanzano rimborsi del passato. Perché si ammettono ancora finti imprenditori alla guida di società calcistiche?". Una macchia per tutto il movimento.

Legnano E si arriva al "caso Legnano". Campisi racconta la sua esperienza: "Non ho nulla in particolare contro il presidente Zanda. Di fatto è lui che ha riportato il calcio a Legnano. Comunque, la storia è la medesima. Ho percepito il rimborso spese di agosto, non quello di settembre e ottobre. Alla fine, ho dovuto pattuire con lui un minimo di buonuscita, ma non è neanche il 50% del dovuto, d'altronde le carte private non servono a nulla, non tutelano. Io sono un imprenditore, non ci piango sopra, ma gli altri… Parlo in generale: c'è chi si ritrova sfrattato, chi diventa insistente, chiamando ogni giorno, perché non ha più niente in banca. Qui si parla anche di salute…". Campisi, comprendendo la situazione, ottiene la possibilità di allenarsi con un'altra società, in vista di un possibile tesseramento invernale (ma non arriverà l'accordo), poi…:"A Legnano spunta una nuova cordata. Torno indietro, e con la squadra si fa fronte comune: si lavora se gli arretrati vengono saldati". Così non è, il passato dipende sempre dalla presidenza: "Facciamo una cosa mai vista: scioperiamo. Con questa mossa, tutti parleranno di noi. Ma la nuova dirigenza convoca i giocatori singolarmente, e questi si vendono. Ognuno pensa solo a sé stesso. Hanno fatto leva sulla disperazione di qualcuno. Firmo il foglio dell'accordo come detto, sapendo di avere perso". Il male del calcio italiano? E' soprattutto questo. Lo scrive LombardiaCalcio, ripreso da Sprint&Sport.

martedì 2 dicembre 2014

UNA RIMPATRIATA TRA VECCHI AMICI..LA CENA DELLA VG76

Una rimpatriata tra vecchi Ultras, pochi anzi pochissimi ma boni, come i valori indiscutibili e indissolubili. 
Ecco il menù spartano del buon Fabio del circolo San Luigi: 
Pasticcio
Arrosto di carne mista
Verdure
Patate fritte
Acqua ( poca) 
Vino( ssai)
Caffè e ammazzacaffe
Un saluto per l'anno che va in sana compagnia per chi che se vol ben..
Anche se tutti noi no!!